MI MERITO UN AMORE: un concorso per i giovanissimi e la mappatura Abili Oltre dei centri antiviolenza accessibili

Per quanto si voglia approfondire la materia, allo stato attuale non vi sono ricerche dedicate al diritto all’affettività e sessualità delle persone disabili, argomento al quale l’associazione ABILI OLTRE rivolge da tempo il suo sguardo creando iniziative di networking finalizzate al miglioramento del disagio attraverso stimolazioni creative, opportunità lavorative e campagne di sensibilizzazione.
In particolare, il miglioramento degli studi e dei servizi per denunciare la violenza alle donne delle categorie più fragili è stato oggetto di una lunga serata dal titolo MI MERITO UN AMORE! che ha visto il 14 maggio allo spazio WEGIL di Roma interagire istituzioni ed esperti, In tale ambito è stato lanciato un concorso sul concetto di Amore, rivolto ai più giovani e proteso a stimolarne la creatività sotto varie forme d’arte,.

Si tratta in realtà di un concorso-autointervista – ha affermato Marino D’Angelo, Presidente dell’Associazione Abili Oltre – che vedrà i ragazzi riflettere sul proprio bisogno di Amore, in una società in cui la violenza è probabilmente un urlo di chi si sente solo e abbandonato.
Il concorso – ha proseguito Pietro Folena, Presidente SAI – Società Autori d’Italia – è un grosso laboratorio che viene messo in atto per scoprire le proprie fragilità e metterle a ruolo ma anche concimare un terreno condiviso di relazioni e sentimenti positivi su cui seminare il futuro.
Il regolamento – ha precisato Lidia Gattini, responsabile di Zai.net, la rivista degli studenti operativa da oltre vent’anni – uscirà online a partire dal mese di ottobre e sarà supportato dai nostri canali mediatici.
Il progetto prevede una totale libertà di espressione in linguaggi artistici diversificati ed è mirato a costruire un’educazione non dell’altro ma di se stessi con l’obiettivo di far emergere, attraverso l’educazione, la bellezza e l’arte, una forza positiva nella cosiddetta generazione Z.

Altro esempio concreto di operatività sociale messo a punto da Abili Oltre sarà anche quello di creare, nei prossimi mesi, una mappatura dei centri antiviolenza accessibili: come emerso dal dibattito sul tema “La disabilità violata”, violenza fisica e psicologica non sono quasi mai denunciate dalle donne disabili, oltre al fatto che non esistono servizi adeguati sull’argomento, a parte qualche esempio felice, come l’osservatorio Differenza Donna che dall’inizio dell’anno – come ha evidenziato Rosalba Taddeini – ha accolto 115 donne e supporta continuamente, caso forse unico in Italia, donne disabili gravide o donne divenute madri in seguito a stupri.

Ci troviamo spesso a dover rispondere a domande di disabili a cui non sappiamo dare riscontri ma che necessitano soluzioni – ha spiegato Sabrina Alfonsi, Presidente 1° Municipio Roma Capitale – e sposiamo la causa di Abili Oltre perché in primis evidenzia delle mancanze che devono essere colmate in breve tempo, mettendole in aperta discussione.
Questa campagna è assolutamente indispensabile per aiutare tutti coloro che non hanno avuto ancora il coraggio a uscire fuori dal proprio guscio violato – ha affermato Paolo Masini, consigliere ministeriale sull’integrazione e immigrazione – e fondamentale è l’idea di un rinnovamento per migliorare le strutture esistenti, in primis i rifugi antiviolenza, tramite un impegno istituzionale.

Vogliamo uscire dal silenzio – ha asserito Silvia Cutrera, vicepresidente FISH – e solo facendo rete sarà possibile cambiare l’approccio e la cultura nei confronti dei disabili: per questo, in collaborazione con le Istituzioni, stiamo approvando una mozione anche per raccogliere i dati e profilare i segmenti interessati, lavoro necessario per possibili aiuti e consigli su fenomeni di violenza.

Stiamo vivendo una dimensione allargata della violenza sui disabili sia da parte della famiglia che dai terapeuti – ha commentato Giuseppe Roma, Presidente RUR Rete Urbane delle Rappresentanze – ed è in questo momento come non mai necessario che uomini e donne insieme, anche in situazioni di normalità, diano la personale accessibilità: gli strumenti-bandiera già esistono per operare questa sensibilità e vanno messo in campo per garantire il diritto alla sessualità e riproduzione anche in chi è stato sempre considerato antropologicamente e intellettualmente un emarginato.
Anche i problemi reali di accessibilità fisica – ha concluso Pietro Zocconali, Presidente ANS Associazione Nazionale Sociologi – sono una forma di violenza e vanno risolti in tempi brevi.

Testimone ad hoc della serata è stata Laura Coccia, atleta paralimpica, scrittrice, già deputata, intervenuta sulla sua case history in diretta videostreaming, mentre l’Equipaggio della Fiducia, food team di lavoro di ragazze e ragazzi abili e con disabilità, ha servito una cena-degustazione con piatti della tradizione italiana realizzati con prodotti provenienti da realtà produttive solidali.

Presenti sul palco anche Stella Fanelli, con una performance d’arte su dono, potenza e genio dell’Imperfezione, e alcuni dei 17 artisti che hanno donato il proprio talento per l’iniziativa di art fundraising, coordinata da Teresa Coratella, atta a sostenere la campagna di Abili Oltre: le t-shirt realizzate dalla loro opera sono acquistabili scrivendo alla mail abilioltre@gmail.com

Maggiori informazioni su: http://www.abilioltre.org

Elisabetta Castiglioni