IL GRANELLO. CROCEVIA DI UN NEO

Stefano Barone colpito da un melanoma a 23 anni si sottopose a numerose cure, alcune delle quali oggi, spiegano gli esperti, grazie alla ricerca e alla prevenzione, riescono a dare maggiore speranza di guarigione.
A lui è dedicato il cortometraggio Il granello. Crocevia di un neo, concepito e girato da Frida Bruno che casualmente, si è trovata a leggere le sue memorie all’inizio di questa odissea personale, dedicate ad una sua omonima, Frida, una musa immaginaria, che ispirò i suoi ultimi mesi di vita. Il destino ha voluto in qualche modo farli incontrare, mettendo in contatto casualmente la regista e sceneggiatrice con il padre di Stefano, figura amorevole e con lo sguardo rivolto al futuro, intenzionato a comunicare l’importanza della prevenzione e della ricerca scientifica in evoluzione nell’ambito del tumore della pelle. “Con questo lavoro – afferma Beppe Barone – ci auguriamo di poter far passare di mano in mano un grande messaggio ai giovani, proprio come nel suo viaggio al crocevia di un neo lo stesso Stefano si augurava”.

Il racconto alterna parti fiction a testimonianze di medici, scienziati e familiari, tenendo sempre in un buon equilibrio fatti, informazioni scientifiche e parte emotiva. Una narrazione, nonostante il carattere documentaristico, nella quale ci si immerge ed emoziona, seguendo la metafora di un “granello di sabbia”, tanto piccolo quanto potente a rovinare la vita se non asportato in tempo.

Dopo le anteprime milanesi al Cinema Arlecchino e al Festival della Lilt, il film approda a Roma per la prima volta. Martedì 4 giugno 2024, alle ore 19:00 sarà proiettato al Multisala Barberini prima di un dibattito coordinato dalla giornalista Ilaria Fratoni che vedrà partecipare, oltre a Frida Bruno, Beppe Barone e Pietro Nalesso, l’attore che interpreta il vero protagonista della storia, anche il Prof. Ferdinando Cananzi, esperto in chirurgia dei Sarcomi Melanomi e Tumori Rari all’IRCCS Istituto Clinico Humanitas, e Roberto Baldassarri, esperto in sondaggi LAB21.01.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti, con prenotazione consigliata ai contatti dell’ufficio stampa.

Il granello. Crocevia di un neo
Regia e soggetto Frida Bruno
Produzione Beppe Barone
Produzione esecutiva – Forma International – Ruggero Gabbai e Chiara Passoni.
Attori
Pietro Nalesso (nel ruolo di Stefano Barone)
Camilla Gariboldi (messaggera)
Chiara Di Loreto
Gabriele Dore
Giulia Fattone
Andrea Serafini
Fotografia : Massimo Foletti
Mixer audio : Tiziano Crotti
Musiche : Stefano Barone “cercami in babilonia” e Alex Usai “Hope”
Interviste presenti nel film a:
Beppe Barone Papà di Stefano Barone e produttore del film
Ilaria Fratoni Amica Stefano (conduttrice televisiva e presentatrice del meteo.it)
Prof . Ferdinando Cananzi – Humanitas- Chirurgia dei Sarcomi, Melanomi e tumori rari)
Prof. Mauro Ferrari Scienziato. È stato presidente e CEO del Houston Methodist Research Institute, direttore dal 2013 dell’Institute of Academic Medicine del Methodist Hospital System ed Executive Vice President del Methodist Hospital System (TMHS). È presidente della The Alliance for NanoHealth.
Prof. Patrick Hwo President and CEO at Moffitt Cancer Center.
Hanno sostenuto il film la Regione Lombardia (il consiglio)
Circolo arci l’impegno
GibaHospital service
Il film gode del patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano.

Sinossi
“Il granello. Crocevia di un neo”, è un cortometraggio denso di messaggi. Si inizia con un neo, un melanoma. Da lì passano storie personali, affetto, passione, speranza, ricerca, prevenzione. Che cosa può un granello! Partendo dal percorso di cure di Stefano Barone, colpito da un melanoma a 23 anni, il documentario si propone di rendere più consapevoli soprattutto i giovani, sui rischi legati al melanoma e sull’importanza di prevenzione e diagnosi precoce. Per fortuna oggi molte delle terapie alle quali Stefano si sottopose, spiegano gli esperti, grazie alla ricerca e alla prevenzione, danno maggiori speranze di guarigione. Ma ancora non basta. Il granello è un messaggio da passare di mano in mano, proprio come nel suo viaggio, al crocevia di un neo, lo stesso Stefano si augurava. Il racconto con un linguaggio chiaro, semplice ma molto esplicativo, alterna parti fiction a testimonianze di familiari e medici tenendo sempre in equilibrio fatti, informazioni scientifiche e parte emotiva. Una storia sobriamente immersiva che piano piano, inevitabilmente, arriva dritta al cuore.

Elisabetta Castiglioni