GERSHWINIANA

Tutto esaurito da due settimane per l’ultimo appuntamento extra-stagione di Visioninmusica, il festival diretto da Silvia Alunni che ha scelto George Gershwin, di cui ricorrono quest’anno i 110 anni dalla nascita, per un concerto-omaggio che vedrà come protagonisti l’Orchestra Roma Sinfonietta sotto la direzione di Gabriele Bonolis e il pianoforte solista di Giuseppe Albanese. L’evento, dal titolo “Gershwiniana”, si svolgerà il prossimo 27 maggio presso il Teatro Secci di Terni alle ore 18.00, è promosso dalla Fondazione Casse di Risparmio di Terni e Narni e sostenuto grazie al contributo della Fondazione Carit e della Banca Popolare di Spoleto.

Visioninmusica
presenta
“GERSHWINIANA”
OMAGGIO A GEORGE GERSHWIN
domenica 27 maggio 2018 – ore 18 – Teatro Secci, Terni
ORCHESTRA ROMA SINFONIETTA
Gabriele Bonolis – direzione
Giuseppe Albanese – pianoforte
Teatro Secci
Viale Luigi Campofregoso 98 – Terni

PROGRAMMA:

Suite da
PORGY AND BESS

THREE PRELUDES
per pianoforte solo

FIVE SONGS
per sax, pianoforte e archi
The Man I Love
I Got Rhythm
Oh Lady Be Good
Fascinating Rhythm
But Not For Me

RHAPSODY IN BLUE
per pianoforte e orchestra

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NOTE AL PROGRAMMA
Porgy and Bess – ‘an American folk opera’ come è definita – ha avuto, accanto alla sua forma per il teatro musicale, una vita parallela in un’autonoma versione strumentale. Riarrangiata come suite per orchestra dallo stesso Gershwin già nel 1936 ebbe in principio addirittura maggior diffusione dell’originale operistico, composto l’anno precedente.
La prima produzione infatti, pur rimanendo in cartellone a Broadway per 124 repliche, non riuscì tuttavia a coprire l’investimento iniziale, rivelandosi almeno economicamente un parziale insuccesso. Dopo la prematura e improvvisa morte del compositore, avvenuta nel 1937, Porgy and Bess raggiunse però la fama che la rende ancora oggi la più celebre opera americana. Anche per questo motivo, nel corso dei decenni, si sono susseguite innumerevoli trascrizioni per organici diversi, e molteplici riletture in chiave jazz, come ad esempio quella realizzata da Miles Davis e Gil Evans nel 1959. La versione di Porgy and Bess interpretata da Roma Sinfonietta e Gabriele Bonolis si deve invece a Sammy Nestico, tra i maggiori compositori e arrangiatori di musica per big band. I Tre Preludi costituiscono gli unici pezzi da concerto per pianoforte solo pubblicati da Gershwin durante la sua vita. Originariamente concepiti nell’ambito di un ambizioso ciclo compositivo di 24 preludi, che tuttavia non fu mai compiutamente realizzato, questi tre pezzi furono eseguiti per la prima volta il 4 dicembre 1926 al Roosevelt Hotel di New York, come parte di un recital in cui Gershwin accompagnava il contralto peruviano Marguerite d’Alvarez. Dal programma di sala originale si evince che in quell’occasione furono cinque i preludi eseguiti, ma solo tre di questi vennero in seguito dati alle stampe, rimanendo ignota la sorte dei due restanti.
Durante la sua intera carriera George Gershwin è stato soprattutto un songwriter: fu autore di centinaia di canzoni per i palcoscenici di Broadway e per i film di Hollywood, e scrisse temi e melodie entrati nel repertorio standard.
La selezione di cinque brani, nell’arrangiamento per sassofono, pianoforte e archi qui proposta può esser considerata un compendio della sua arte nel genere. The Man I Love è un lento brano romantico, del tipo spesso definito ballad. I Got Rhythm, concepita per il musical Girl Crazy, tra gli anni trenta e gli anni cinquanta è stata eseguita ed incisa innumerevoli volte e nelle più svariate fogge, a testimonianza del fatto che, una volta conquistato il mercato musicale, un pezzo può adattarsi e prestarsi a trasformazioni ben al di là degli intenti originari del suo autore. Infine, Oh Lady Be Good e Fascinating Rhythm, entrambi tratti dal musical Lady Be Good, i cui testi si devono interamente a Ira Gershwin, fratello di George, sono divenuti due classici del repertorio americano. Woody Allen, che con Gershwin condivide i natali nel quartiere di Brooklyn, utilizzò la Rhapsody in Blue come colonna sonora di iconiche scene di vita newyorkesi e di immagini del suo skyline, in bianco e nero, nel suggestivo incipit del film Manhattan (1979). Il capolavoro di Gershwin aveva debuttato cinquantacinque anni prima all’Aeolian Concert Hall di New York, il 12 febbraio 1924: nelle locandine il concerto era annunciato come “an experiment in modern music”. Il proposito di Gershwin era dimostrare che il jazz, genere ancora considerato di rango inferiore da musicisti e pubblico eruditi, poteva invece essere elevato al livello delle più colte platee, anche grazie alla natura sinfonica da lui stesso conferita al pezzo. Il successo riscosso fu unanime e le numerose successive esecuzioni celebrarono il compositore come colui che aveva portato il jazz dai club alle sale da concerto. Nell’estate del 1929 Gershwin debuttò anche come direttore d’orchestra in un concerto al Lewisohn Stadium di New York, un enorme anfiteatro all’aperto, dove di fronte a ben 15.000 spettatori diresse la New York Philharmonic con An American in Paris e la Rhapsody in Blue, eseguendo egli stesso la parte pianistica.

Elisabetta Castiglioni