Incanto ‘Schiaccianoci’ al Teatro dell’Opera di Roma per il terzo anno consecutivo

Spettacolo creato appositamente per il Teatro dell’Opera di Roma, “Lo schiaccianoci” di Cajkovskji nell’adattamento curato da Giuliano Peparini è in scena fino al 7 gennaio 2018, su partitura musicale eseguita dall’Orchestra del Teatro e diretta da Alexei Baklan.

Perfetta proposta per le festività natalizie, lo spettacolo è un ingranaggio favolistico studiato a puntino che si avvale della video grafica di Gilles Papain, delle scene di Lucia D’Angelo e Cristina Querzola, e dei costumi di Frédérc Olivier.

Abbiamo assistito alla prima, dove protagonisti erano Susanna Salvi e Michele Satriano con la loro performance incantevole, in cui realtà ed immaginifico si rincorrevano grazie alla leggerezza di una solista, la Salvi, giunta oramai alla piena maturità, che con nonchalance guidava il suo compagno in difficoltosi pas à deux riportandolo sulla cadenza millesimata scandita dal ritmo della arcinota musica cajkovskjiana.

La protagonista dell’opera tratta dal racconto di Hoffman è qui ritratta come un’adolescente, più che una bambina, che gioca e si stupisce in mezzo al mondo dei balocchi sprigionato dalle performance caleidoscopiche irrompenti a sorpresa durante il ricevimento natalizio offerto dal signor Stahlbaum. Festa e sogno, accompagnati dalla magie di coreografie di gruppo calibrate in un’atmosfera incantata dalle mille luci e colori sono il perfetto scenario che stimola l’immaginario di diverse generazioni ad immergersi nella favola. E anche quando la teen-ager Clara diventa donna, conquistando l’afflato del suo principe a passo di valzer, l’emozione fanciullesca non ci abbandona, retta dallo spirito energico di un balletto che si autocarbura in ogni suo tratto col divertissement puro: ne è testimone il lungo e popolare carosello musicale del secondo atto in cui l’immaginazione di Peparini si scatena tra classico e contemporaneo. Ma è soprattutto a partire dalla scenografia, integrata con ironiche videoproiezioni caricaturali dei topi-ladri di schiaccianoci, paesaggi nordici di città fiabesche e un mastodontico albero di Natale bianco scintillante, che i confini tra la vita e la fantasia mentale si dissipano concertando i due mondi in un’unica danza, retta da impeccabili movimenti coreografici ispirati non solo alla tecnica classica ma a generi misti nei quali, neanche a dirlo, la più smaliziata, effervescente e matematica è proprio Susanna Salvi che controlla il suo aplomb impeccabilmente e si districa con assoluta lievità tra fouettés, piroette e pas. Ineccepibile e magnetico anche il cameo di Alessio Rezza, pestifero compagno di giochi di Clara, a suo agio tanto nella battaglia dei cuscini, dove le piume evocano i fiocchi di neve del finale del primo atto, quanto nella ricomposizione del quadro finale in cui il sogno si dissolve per far rinvenire tutti nella più classica atmosfera natalizia…

Un gioiello da vedere e rivedere, frutto della sfida lungimirante, oramai triennale, di Eleonora Abbagnato, direttrice del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma.

Fonte

Elisabetta Castiglioni